Mutui collegato al tasso Bce, dal primo gennaio

L'Euribor viene giudicato sempre meno affidabile come parametro di riferimento per il calcolo della rata di un mutuo a tasso variabile. In questi mesi di forte riduzione dei tassi si è infatti notato come non è stato facile far muovere all'ingiù questo famigerato tasso, risentendo della forte avversione al rischio delle banche ormai meno propense a prestarsi denaro. Più volte le associazioni dei consumatori avevano chiesto un ancoraggio automatico dell'Euribor al tasso di riferimento Bce.

Ecco che allora il governo dal primo gennaio 2009 obbliga le banche per legge di prevedere la possibilità di far decidere alla clientela di agganciare il proprio mutuo non più all'Euribor ma al più stabile e più basso tasso Bce.

Il tasso Bce esprime le condizioni alle quali la Banca europea è disposta ad effettuare transazioni con il mercato, cioè esprime il proprio orientamento di politica monetaria.

Probabilmente i mutui a tasso Bce presenteranno degli spread maggiori rispetto ai mutui collegati all'Euribor e non ci saranno differenze sostanziali di rata.

Le norma sanciscono anche l'obbligo di offrire un tasso complessivo comunque in linea con quello praticato nelle altre forme di indicizzazione offerte e non sia un'occasione di aumentare il carico della rata per i clienti.

Roberto Dessy

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