BPM lancia Euromutuo : che fine farà l'Euribor?

Arriva il primo mutuo legato al tasso BCE, si chiamerà Euromutuo.

L'Euribor, il tasso a cui oggi è agganciata la maggior parte dei mutui a tasso variabile, continua la sua lenta discesa. La buona notizia quindi è che anche le prossime rate dei mutui scenderanno, ma è molto probabile che finché non saranno del tutto passate le turbolenze della crisi finanziaria (e ci vorrà parecchio tempo, mesi se non anni) l' Euribor si manterrà sensibilmente al di sopra dei tassi ufficiali. Per sopperire all' anomalia dei tassi "ballerini" intervengono anche autorevoli banchieri centrali.

Lorenzo Bini Smaghi, del consiglio direttivo della Bce, suggerì pochi giorni fa di legare i mutui ai tassi fissati dalla banca centrale, e lo stesso concetto è stato ripetuto nel suo discorso alla Giornata del risparmio anche dal governatore di Bankitalia Mario Draghi.

Una banca che ha raccolto l'invito c'è già.
la Bpm (Banca popolare di Milano) ha lanciato sul mercato, proprio in questi giorni, il primo mutuo in Italia indicizzato al tasso Bce : si chiamerà Euromutuo.
La caratteristica di questo nuovo mutuo è appunto, che il calcolo della rata non sarà più legato all’Euribor (come tutti i mutui a tasso variabile attualmente sul mercato) ma al tasso ufficiale BCE (Banca Centrale Europea).

Ma questo euromutuo quanto conviene?


La proposta di istituire un mutuo che si riferisca ai tassi della Bce e non all'Euribor è senz'altro per i risparmiatori una possibilità in più, ma si tratta comunque di opportunità che deve essere valutata con attenzione. Specificatamente alla convenienza del prodotto Euromutuo di BPM ci sarebbe da discutere, visto che occorre sempre guardare il quadro da lontano, per poter avere una visione d'insieme.

Il vantaggio di questo prodotto è rappresentato sicuramente da una maggiore stabilità della rata poiché, sebbene anche il tasso BCE subisca variazioni al rialzo o al ribasso, in base alle politiche economiche europee, tali variazioni non avvengono giornalmente come l’ Euribor che risente di ogni minima vibrazione dei mercati.
E’ anche vero però che se l’euribor varia in modo graduale, la regolamentazione del tasso BCE varia normalmente in modo netto.
Ne deriva che il mutuatario con un mutuo legato al tasso BCE potrebbe da un giorno all’altro (letteralmente) trovarsi con un mutuo consistentemente più alto.


Per fare un esempio con dati recenti, il tasso BCE era fino a qualche settimana fà pari al 3.75%. E’ stato ridotto di recente dello 0.50%, ed in questi giorni il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet ha annunciato un altro probabile taglio di un ulteriore 0.25% entro dicembre.
Sicuramente nel caso specifico si tratta di riduzioni e quindi un ipotetico mutuatario ne avrebbe benefici, ma in un ottica di mutuo (mediamente venticinquennale) dobbiamo considerare anche la situazione inversa, ovvero il caso un cui le politiche europee in vista di un economia al rialzo (e non in recessione come oggi) decidano di alzare il costo del denaro.

C'è poi, nel caso specifico di Euromutuo, la questione da non sottovalutare dello spread aggiuntivo pari all' 1,50% che non è poco, e forse rende il prodotto meno conveniente di quanto sembri.
Si deve considerare infatti che storicamente la differenza tra tasso BCE e tasso Euribor è sempre stata molto limitata.
Nel periodo ormai quasi decennale che va dall'inizio dell'era dell'euro (gennaio 1999) ad oggi l'Euribor ad un mese è stato mediamente più elevato rispetto al tasso ufficiale Bce dello 0,16% mentre 0,25% era la differenza con l'Euribor a tre mesi.
Oggi, vista la differenza che va anche oltre l'1%, evidentemente siamo in una situazione di anomalia, ma che di certo non rappresenta la norma. Se la distanza tra l'Euribor e il tasso Bce tornasse a livelli un tempo normali, con l' Euromutuo ci si troverebbe quindi a spendere di più.

Di seguito abbiamo ipotizzato un paragone tra un mutuo da 100.000 euro ventennale indicizzato come l'euromutuo ( quindi tasso BCE + 1,50% di spread) e lo stesso mutuo indicizzato come un classico variabile legato all' Euribor più uno spread dell' 1,10% ( tasso medio attuale, anche se si trovano spread migliori )

Esempio su 100.000 euro di mutuo a 20 anni :
mutuo legato al tasso BCE: 3.25% + 1.50% ovvero tasso finito : 4.75% - rata € 646
mutuo legato all’Euribor 1M oggi: 4.01% + 1.10% ovv.tasso finito: 5.11% - rata € 665

Se invece il differenziale fosse nella norma, con L’Euribor più alto dello 0.20% avremmo: 3.45% + 1.10% ovvero tasso finito: 4.55% - rata € 635

a queste condizioni il prodotto Euromutuo va ad eguagliare (o peggiorare, come da esempio) i classici prodotti legati all’Euribor. Se quella che si cerca è la tranquillità di conoscere sempre la rata del proprio mutuo occorre optare per un mutuo a tasso fisso o tuttalpiù per un mutuo a “tasso variabile con rata costante”, dove eventuali aumenti dei tassi non incidono sulla rata stessa, che resta sempre invariata, ma sulla durata del mutuo.

Fonte Kredis

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