Mutui

Nonostante l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e la quasi totalità dei banchieri ostentino sicurezza presentando dati rassicuranti e ripetendo che “il problema mutui in Italia esiste, ma solo in termini fisiologici e non patologici”, le associazioni dei consumatori, al contrario, denunciano quasi ogni giorno la situazione di crisi legata al rincaro dei mutui.

Stando ad un recente studio della Nomisma, su 4 milioni di famiglie che hanno contratto dei prestiti con le banche, quelle in difficoltà nel pagare le rate hanno ormai superato quota 400 mila (una su dieci) e il loro numero cresce a un ritmo considerevole.

Il Governo cosa fa per affrontare tali disagi? E’ chiaro che gli italiani necessitino di agevolazioni, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti richiesti alle banche per l’acquisto della prima casa. La prima mossa attuata dal Governo mira a rendere meno opprimente la rata del mutuo per le famiglie che non riescono a far quadrare il bilancio.

E’ scattata alla fine del mese di agosto 2008 l'attuazione dell'intesa Abi-Tremonti. Si tratta di un’importante convenzione tra banche e Ministero dell'Economia per la rinegoziazione dei mutui.

L'accordo, previsto dal decreto che ha tagliato l'Ici per la prima casa, consente di rinegoziare tutti i mutui a tasso variabile sottoscritti fino al 28 maggio scorso per acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale, passando ad un tasso fisso più basso. Si tratta in pratica di una sostituzione del mutuo precedente con un mutuo che preveda rate più basse.

La differenza tra la rata originaria e quella rinegoziata verrà addebitata su un conto di finanziamento accessorio ad un tasso fisso. La differenza dovrà essere regolata alla scadenza del mutuo, con un allungamento della durata originaria se nel frattempo i tassi non fossero scesi.

Nella convenzione si precisa che le condizioni costituiscono uno standard minimo, restando ferma, per banche e intermediari, la possibilità di proporre alla clientela interessata, condizioni economicamente ancora più favorevoli e quindi finanziamenti agevolati in particolare per quanto riguarda lo spread.

Gli utenti hanno inoltre la possibilità di ricorrere alla portabilità dei mutui: chi ha in essere un mutuo può scegliere di cambiare banca senza dover estinguere il mutuo precedente. In questo modo l’utente potrà accendere un nuovo mutuo più conveniente facendo subentrare la nuova banca nel credito e in tutte le garanzie, in primis in quella ipotecaria.

L'accordo è stato presentato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti come un contributo per proteggere il potere d'acquisto delle famiglie e arriva oltre un anno dopo la surroga, prevista dal decreto Bersani sulle liberalizzazioni.

Molti titolari di mutuo, però, si dichiarano delusi in quanto si aspettavano vantaggi maggiori dalla nuova normativa e cominciano a sospettare che abbiano ragione le associazioni dei consumatori, che ne sconsigliano in blocco l'adesione, salvo in casi di reale impossibilità di pagare la rata del mutuo.

Per fare la scelta migliore, comunque, il consiglio non può che essere uno solo: andare allo sportello e chiedere un appuntamento per una consulenza personalizzata.
Nessuna banca potrà rifiutare e nessun impiegato potrà accampare difficoltà.

L'accordo, infatti, rappresenta per molti versi un'effettiva rivoluzione: "costringe" le banche a trovare tutte le soluzioni che favoriscano il cliente, anche la portabilità. Nessuna "beneficenza", ma l'esigenza di evitare una situazione che crea un danno non solo a chi è in oggettiva difficoltà per arrivare alla fine del mese, ma anche alle stesse banche. La nuova spinta alla trasparenza e alla concorrenza, in sostanza, è un modo per evitare una crisi dei mutui come quella americana.

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