Euribor ai minimi da marzo 2006. Adusbef: spread troppo alti

Tensioni ancora in calo sull'interbancario: l'Euribor a tre mesi, riferimento che le banche utilizzano per basare le proprie politiche nei mutui ipotecari, è stato fissato stamani al 2,692% (2,729% il giorno precedente), che corrisponde al livello più basso dal 10 marzo 2006. Stessa direzione per gli altri tassi: quello a un mese al 2,412% (2,449%) e quello a sei mesi al 2,765% (2,811%).

I consumatori denunciano però che quando l'Euribor a salire (troppo) è lo spread. «Se sono costrette a registrare, molto lentamente, la discesa del tasso Euribor a tre mesi, oggi arrivato al 2,69%, per non intaccare i loro profitti, le banche italiane, manovrano a loro piacimento lo spread, che fino ad ottobre 2008 era arrivato ad una media dello 0,80%, ed in questi giorni ha superato la soglia dell'1,70%», recita una nota di Elio Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori.

«Oltre ad aver eliminato dalla propria offerta i mutui più rischiosi, in particolare i mutui con durate superiori ai 25-30 anni ed i mutui erogati al 100%, nonostante gli inviti delle banche centrali e delle varie autorità ad abbassare i tassi applicati in linea con quelli di riferimento» della Bce, «la maggior parte degli istituti di credito non solo non ha ridotto a dovere i tassi applicati, ma ha anche aumentato, in maniera molto consistente fino ad un raddoppio, gli spread applicati, annullando il vantaggio dei tassi in discesa», prosegue il comunicato.

I consumatori sottolineano che se le banche italiane si adeguassero alla media Ue degli interessi sui mutui, «ci sarebbe un risparmio sulle rate da un minimo di 39 euro al mese (468 euro l'anno) fino a 100 euro mensili, con un maggior onere di 1.200 euro l'anno». Allo stesso tempo, «qualora le banche dovessero trasferire sui mutui variabili le decisioni della Bce abbattendo dello 0,75% i tassi, i mutuatari avrebbero un ulteriore risparmio di 45 euro al mese, ossia di 540 euro l'anno». Questo, conclude la nota, «senza dover ringraziare un Governo, che trova i fondi per approvare i decreti salvabanche, senza dare alcun tangibile aiuto alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, letteralmente strozzate dalla restrizione del credito e dalla revoca dei fidi con un preavviso di 24 ore».

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