Pacchetto anticrisi, aiuti agli inquilini a basso reddito

L' onere della prova Le risorse Artigiani e commercianti, invertito a carico del Fisco l' onere della prova sulle dichiarazioni minime Fino a 250 milioni potrebbero essere dirottati dalle risorse per i mutui variabili con tetto al 4%

L' iter del decreto Gli emendamenti della maggioranza in commissione bilancio della Camera: rimodulato anche il bonus famiglie

ROMA - Sarà corretto il decreto anticrisi del 28 novembre. Tre le modifiche principali che dovrebbero arrivare con gli emendamenti della maggioranza che verranno presentati nelle commissioni Finanze e Bilancio della Camera che mercoledì riprenderanno l' esame del provvedimento. La prima punta a redistribuire il bonus famiglie (da 200 a mille euro una tantum) a favore di quelle più numerose. Esperti ed associazioni (per esempio le Acli) avevano sottolineato che la struttura del bonus finiva per concentrare l' intervento sui single e sulle coppie senza figli. L' emendamento dovrebbe rivedere i tetti di reddito per richiedere il bonus. Per i single il requisito scenderà da 15 mila a 9 mila euro annui e per le famiglie con due componenti da 17 mila a 12 mila euro. Salirà invece per quelle con un figlio (da 17 mila a 20 mila), per quelle con due figli (da 20 mila a 25 mila), per quelle con tre e oltre (da 20 mila a 35 mila) e per i nuclei con un disabile (da 22 mila a 45 mila). La modifica non comporterà maggiori oneri, afferma Alessandro Pagano(Pdl), presentatore della proposta. Il secondo cambiamento di segno sociale dovrebbe riguardare gli aiuti per gli inquilini a basso reddito (sicuramente quelli beneficiari della social card): su di loro potrebbero essere dirottate le risorse - circa 200-250 milioni - attualmente previste dal provvedimento che mette un tetto del 4% al tasso dei mutui variabili, risorse che vista la riduzione dei tassi di interesse rimarrebbero altrimenti inutilizzate. Un terzo emendamento dovrebbe invece andare a vantaggio di commercianti, artigiani e altri contribuenti soggetti agli studi di settore. Sarà invertito l' onere della prova: in caso di reddito a fini fiscali inferiore a quanto previsto dai parametri presuntivi non dovrà essere più il contribuente a dimostrarsi in regola, ma il fisco a provare l' evasione. Novità sono attese anche per gli incentivi energetici che danno diritto a uno sconto fiscale del 55%: l' ipotesi che sembra prendere corpo è quella di una spalmatura in 10 anni della detrazione (ora invece è di tre). Dalle famiglie alle grandi società: per evitare scalate ostili si ipotizza di ridurre dal 2 all' 1%, per tutto il 2009, la soglia di partecipazione che fa scattare l' obbligo di comunicazione alla Consob. R. R.

Fonte: www.corriere.it

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