Retroscena Le misure del governo

In arrivo altri 500 milioni per la cassa integrazione Saranno prelevati dai fondi Fas: al governo serve un'intesa con le Regioni

ROBERTO GIOVANNINI Soldi non ce ne sono, e anche se ce ne fossero Giulio Tremonti difficilmente li sgancerebbe. Ragion per cui i ministri del governo Berlusconi intenzionati a rimpolpare in qualche modo i provvedimenti del pacchetto anti-crisi devono cercare di essere creativi. Il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, alle prese con l'impennata delle spese per la cassa integrazione - e con la pressione di tantissimi lavoratori privi di tutele e garanzie - ha convocato per oggi pomeriggio un vertice per definire alcuni emendamenti: tra questi, il modo con cui alimentare il sistema degli ammortizzatori con le risorse europee. Saranno almeno 500 i milioni dirottati dai fondi sostenuti dall'Europa verso il sostegno a chi ha perso il lavoro. Si tratta di soldi del Fondo Sociale Europeo, normalmente utilizzati (dalle Regioni) per la rioccupazione e la formazione dei lavoratori. Non c'e' dubbio che sottrarne una ulteriore fetta penalizzerebbe ovviamente la capacita' di spesa delle Regioni, e per questo servira' un'intesa con i Governatori. Misure positive, dice Paolo Pirani, segretario confederale della Uil, ma insufficienti: «Per frenare la crisi sono stati stanziati 5 miliardi, ma ne servirebbero molti di piu', almeno l'1% del Pil, con interventi mirati e misure per allargare il credito alle imprese». Piu' o meno sara' questa la proposta che il ministro ombra dell'Economia del Pd Pierluigi Bersani esporra' domani pomeriggio al suo «collega» Giulio Tremonti. Un appuntamento proposto giovedi' scorso e accolto di buon grado dal ministro. Non e' detto pero' che Tremonti vada oltre un semplice «ascolto» delle proposte elaborate dal Pd, che - spiega l'economista democrat Stefano Fassina - si inseriranno in una manovra anticiclica da 17 miliardi, un punto di Pil. Obiettivo, «sostenere l'economia - dice Fassina - aiutando i redditi della fascia media di lavoratori e pensionati. Senza di loro non si va da nessuna parte». Governo e Parlamento avranno tempo fino al 23 per presentare le proposte di emendamento al decreto anti-crisi. Ci saranno correzioni e aggiustamenti. Ad esempio, a quanto pare sulla norma cosiddetta «blocca-tariffe» si chiarirebbe meglio: il blocco non si applica per autostrade, energia elettrica e gas, visto che impedirebbe anche i ritocchi al ribasso decise dalle Autorita' Garanti. Sul bonus-famiglia si va verso una rimodulazione: la Lega - che ha scoperto che la misura finiva in tasca a molti single - ha chiesto che «sia destinata alle famiglie italiane», e si interverra' ad hoc. Non e' chiaro se verra' modificata anche la norma sul tetto sui tassi dei MUTUI: c'e' chi (sempre la Lega) preme per allargarla anche ai MUTUI a tasso fisso, ma al Tesoro si preferisce premiare solo il tasso variabile. Potrebbe scendere l'aggio del 10% che va ai concessionari degli accertamenti, mentre e' ancora incerto il destino degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni «ecologiche» per la casa. Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo spinge per tornare a un bonus del 55% senza tetti, Tremonti sembra intenzionato ad arrivare al 40-45%. Infine, si ipotizza un totale colpo di spugna sulla cosiddetta «class action»: le cause collettive potrebbero colpire solo gli «illeciti compiuti successivamente al primo luglio 2008».

Fonte : www.lastampa.it

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