Il mutuo a tasso variabile torna alla ribalta

Tasso variabile più appetibile : attenzione però a fare la scelta giusta

Dopo mesi di criticità e numero di richieste per mutui a tasso fisso che hanno superato abbondantemente le richieste di mutui a tasso variabile, oggi questi ultimi tornano alla ribalta. Sia per la differenza tra gli indici di riferimento, distanziati da quasi un punto percentuale, sia per gli spread applicati dalle banche, che tornano, come qualche anno fa a "spingere" il tasso variabile.

Tipicamente infatti in tempi di tassi bassi, le banche tendono ad alzare lo spread applicato sui mutui a tasso fisso, in modo da indirizzare la clientela verso il mutuo a tasso variabile che ovviamente presenta una rata più abbordabile e a prima impressione più conveniente.

Oggi le banche puntano sull'effetto risparmio provocato dai tassi in discesa, che presto saranno vicini al 2.50% del tasso BCE. In termini pratici, rispetto a soli pochi mesi fa, il risparmio su un mutuo da 100.000 euro può arrivare a 180 euro al mese.
A rendere il mutuo variabile ancora più appetibile, c'è anche la novità legislativa introdotta da qualche settimana dal governo attraverso il decreto anticrisi : la possibilità per i nuovi mutuatari di poter scegliere se ancorare il nuovo mutuo a tasso variabile all'indice Euribor, come tipicamente è avvenuto fino ad oggi, oppure se ancorarlo al tasso ufficiale della Banca Centrale Europea.
La reale convenienza dipenderà molto dallo spread applicato dalla banca nei due casi, anche se i primi prodotti legati al tasso BCE fanno già comprendere quale sarà mediamente la politica applicata.
Il tasso BCE comunque porta un doppio vantaggio : il primo è che tipicamente il tasso BCE è inferiore anche se di soli pochi decimi percentuali al tasso Euribor; il secondo, che rispetto all'Euribor è meno volatile. Ovvero è più stabile e subisce variazioni con una frequenza molto minore.

In ogni caso, chi ha sottoscritto un mutuo variabile negli anni scorsi sa che la convenienza di un mutuo non può essere valutata su una singola rata ma che occorre prevedere, per quanto possibile, anche un futuro rialzo dei tassi. L'errore più frequente in questi casi è quello di indebitarsi per una rata già al limite delle proprie possibilità. In tali casi infatti, basta un piccolo aumento dei tassi per mandare in crisi il bilancio economico familiarie.
E' bene quindi ipotizzare un aumento della rata del 25% e valutare se a tali condizioni si sia ancora in grado di far fronte al pagamento della rata senza che ciò comporti eccessivo sacrificio.
In pratica chi parte con 500 euro al mese per stare tranquillo dovrebbe essere in grado di poter sostenere una rata di 625 euro per fare fronte a eventuali sorprese.
Se la risposta è positiva, la scelta di un mutuo a tasso variabile può essere sicuramente la scelta migliore, ma nel caso in cui l'esito di tale verifica sia negativo, meglio optare per un mutuo a tasso fisso o nella peggiore delle ipotesi rimandare l'accensione del mutuo a tempi più favorevoli (magari dopo aver messo da parte un gruzzolo cui si possa attingere nei periodi più critici).

Anche il tasso fisso rimane comunque un'opzione sempre valida in quanto, prendendo spunto dalle parole del vicepresidente di Mutuionline, Roberto Anedda "anche se i variabili si sono dimostrati sempre vincenti, oggi anche i mutui a tasso fisso sono a livelli molto bassi" - e continua - "approfittando del calo dell'Eurirs di periodo, oggi è possibile sottoscrivere mutui a tasso fisso con tassi che oscillano tra il 4.80% ed il 5.40%". conclude infine con un accenno alla possibilità di cambiare mutuo tramite la surroga gratuita "Se la portabilità, come sembra, prenderà piede, cambiare cavallo in futuro dovrebbe diventare ancora più facile".

Fonte Kredis

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